Riferimento: arciere
ZEN è la “coscienza quotidiana”, come l’ha definito Matzu (709-788, maestro zen).
Questa coscienza quotidiana non è altro che “dormire quando si è stanchi, m
angiare quando si ha fame”.
Non appena noi consideriamo, riflettiamo e formiamo concetti, l’inconsapevolezza originaria va perduta e sorge un pensiero. Non mangiamo più quando mangiamo, non dormiamo più quando dormiamo. La freccia è scoccata, ma non vola diritta al bersaglio, e anche il bersaglio non è là dove deve stare.
L’uomo è un essere pensante, ma le sue grandi opere vengono compiute quando non calcola e non pensa.
Dobbiamo ridiventare come bambini attraverso lunghi anni di esercizio nell’arte di dimenticare se stessi. Quando questo è raggiunto, l’uomo pensa eppure non pensa. Pensa come la pioggia che cade dal cielo; pensa come le onde che corrono sul mare; pensa come le stelle che illuminano il cielo notturno; come le foglie verdi che germogliano sotto la brezza primaverile. Infatti, è lui stesso la pioggia, il mare, le stelle, il verde.
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