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Riferimento: il mio blocchetto" diario di riflessione personale " alessia V.66"
Ogni strada è soltanto una tra un milione di strade possibili.
Perciò dovete sempre tenere presente che una via è soltanto una via. Se sentite di non doverla seguire, non siete obbligati a farlo in nessun caso. Ogni via è soltanto una via. Non è un affronto a voi stessi o ad altri abbandonarla, se è questo che vi suggerisce il cuore. Ma la decisione di continuare per quella strada, o di lasciarla, non deve essere provocata dalla paura o dall’ambizione. Vi avverto: osservate ogni strada attentamente e con calma. Provate a percorrerla tutte le volte che lo ritenete necessario. Poi rivolgete una domanda a voi stessi, e soltanto a voi stessi. Questa strada ha un cuore? Tutte le strade sono eguali. Non conducono in nessun posto. Ci sono vie che passano attraverso la boscaglia, o sotto la boscaglia. Questa strada ha un cuore? E’ l’unico interrogativo che conta. Se ce l’ha è una buona strada. Se non ce l’ha, è da scartare. Carlos Castaneda foto web |
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È sempre così difficile giudicare il senso di quel che ci capita nel momento in cui ci capita e bisognerebbe imparare, una volta per tutte, a dare meno peso a quella distinzione " bene o male, piacere o dispiacere " visto che il giudizio cambia col tempo e spesso il giudizio stesso finisce per non avere alcuno valore.
Tiziano Terzani, Un altro giro di giostra. |
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Ho pensato a quanto spiacevole sia essere chiusi fuori.. e ho pensato a quanto sia peggio essere chiusi dentro.
Virginia Woolf |
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Preferisco scegliere, perché non fare una scelta con il proprio cuore significa farla fare ad altri. E poi ti trovi con una vita che non è più tua.
Stephen Littleword |
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"Credere nell'Uomo significa credere nella sua libertà. Libertà di pensiero, di parola, di critica, di opposizione. ".
Oriana Fallaci |
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Colui che divide il proprio sapere e lo discute con gli altri, ottiene una conoscenza universale serena. Povero invece chi pensa di sapere e tiene per sé. Perché così percorre la strada senza sbocco della limitazione.
Maestro Zen |
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Per natura l'uomo cerca da sempre la libertà, senza comprendere che l'unica gabbia da cui non può evadere è la propria mente. L'unica cosa che si può fare è renderla il più confortevole possibile.
Anonimo |
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Audi alteram partem: ascolta l'altro partito (sentire entrambe le campane)
(Sant' agostino) |
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qual'è l'animale più letale per l'uomo, vivente sulla terra?
La risposta non è così semplice od intuibile, quindi mi permetto di fare io la graduatoria, citando i primi 5 posti in base alla pericolosità e quindi al numero di decessi a loro imputabili ogni anno: La zanzara con 2.000.000 di morti. Non quella comune che ogni estate guasta le nostre serate all'aperto, ma quella anofele, portatrice della malaria. Il cobra con 100.000 morti. Pur non essendo il più velenoso in assoluto è certamente quello, tra le serpi, a cui imputare la maggior parte dei trapassi (escluso ovviamente quello che indusse in tentazione Eva, che sulla coscienza ne ha miliardi...). Lo scorpione con 5.000 morti. Basta una piccola puntura e, in assenza di immediate cure, accompagna, con non poche sofferenze, dritti al Creatore. Il coccodrillo ed i suoi meno noti cugini, alligatore, caimano e gaviale, è responsabile di più di 1.000 morti. L'elefante con più di 500 morti, che “pacioccone e simpatico” chiude la classifica dei peggiori amici dell'uomo. ...ah dimenticavo lo squalo, tormentone cinematografico degli anni 70/80, incubo dei mari e di molti bagnanti che ogni anno non perdono occasione per avvistarne uno, anche nei laghi... è responsabile di “soli” 50 casi all'anno di ferite mortali! Quando dovete dare del crudele a qualcuno... non dite per favore che è uno squalo! dal web fonte Espresso blog |
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UDJAT: L'OCCHIO DI HORUS
L'Udjat è un simbolo che nella antica religione egizia raffigura l'occhio del Dio Horus dalla testa di falco, figlio del Dio Osiride e della Dea Iside. Horus per vendicare la morte di suo padre ucciso da Seth, Dio del male e anche zio, viene accecato all'occhio sinistro con una lancia e guarito poi dal fratello Thot, Dio della magia dalla testa di ibis. Anche questo è un simbolo e un potente amuleto molto importante e frequente nella religione egizia, il suo scopo è quello di proteggere le anime dei defunti nell'Aldilà in quanto simbolo di rigenerazione. Lo si puo vedere spesso raffigurato nelle pitture egizie come un occhio con trucco tipico e con sopracciglio e con una specie di spirale sotto, probabilmente a rappresentare il piumaggio dello stesso falco. Inoltre un altro significato dell'occhio sinistro rappresenta la consapevolezza, visione interiore, la parte spirituale di ogni essere umano, contrapposto all'occhio destro che vede il mondo materiale, mentre entrambi gli occhi rappresentano l'Universo, simile al concetto dello Yin-Yang. L'utilizzo pratico dell'Udjat è però di tipo matematico: le linee che lo compongono infatti sono algebricamente connesse da un rapporto numerico per cui è possibile, conoscendo questo rapporto, utilizzare l'Occhio di Horus come un vero e proprio "metro" ante-litteram. L'Udjat è stato poi associato al massonico Occhio Onniveggente, anche per via della presenza in questo simbolo di una piramide. Da ricordare anche che l'Udjat, prima di essere associato al Dio Horus, era stato attribuito anche al Dio supremo Ra. https://fbcdn-sphotos-g-a.akamaihd.n...49446512_n.jpg |
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Per gli uomini i numeri non hanno un significato neutro, ma diventano simboli di ideali e di concetti di cui si presentano come la rappresentazione più evidente. I diversi valori attribuiti ai numeri molto spesso sono contrastanti e differiscono in base al contesto culturale di appartenenza. È il caso per esempio del numero otto che rappresenta a livello tradizionale la giustizia e l’armonia e che nell’ambito della cultura cinese è ritenuto in grado di influenzare positivamente gli eventi. Molto diverso era invece il significato nel mondo latino, in cui il numero in questione era creduto infausto. Tutto ciò va spiegato sulla base di una credenza di origine pitagorica secondo la quale gli dei gradiscono soprattutto i numeri dispari piuttosto che i pari.
trovato sul web https://fbcdn-sphotos-g-a.akamaihd.n...04338473_n.jpg immagine web |
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Le cinque parole più difficili da dire:
1. Prestidigitazione. 2. Ineleggibilità. 3. Fenilalanina. 4. Desossiribonucleico. 5. Scusa. |
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Non si riceve la saggezza, bisogna scoprirla da sé, dopo un tragitto che nessuno può fare per noi, né può risparmiarci, perché essa è una visuale sulle cose.
Marcel Proust |
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Interessante
Erich Fromm (Francoforte sul Meno, 23 marzo 1900 - Locarno, 18 marzo 1980) Biofilia e Necrofilia nella società Fromm pone come epigrafe al suo scritto sulla genesi umana dell'aggressività umana la seguente frase: "Quando guardo alla storia sono pessimista, ma se guardo alla preistoria sono ottimista" (I. C. Smuts) Con questa epigrafe Fromm riassume le tesi fondamentali e le conclusioni a cui egli arriva. A differenza delle tesi di Lorenz, per il quale l'aggressività umana è parte dell'uomo, Fromm evidenzia gli aspetti più profondi che permettono la vera comprensione dell'uomo e come questi siano da rintracciare in un'analisi che va oltre il riduzionismo darwiniano. La mancata conoscenza dell'uomo in un'ottica più ampia porta a trascurare un aspetto importante dell'analisi dell'aggressività e distruttività presenti nell'uomo; infatti questo aspetto dell'umanità si delinea come reazione di difesa contro le minacce agli interessi dell'uomo e alla loro oppressione. Fa notare Fromm che con l'aumento della produttività, la divisione del lavoro, la costruzione di elites, ecc., si creano le condizioni che portano l'uomo a sperimentare condizioni di oppressione inaccettabili per la propria natura umana. Pertanto con il progredire della storia si è verificato l'aumento della violenza e della distruttività.................... continua a leggere tutto http://www.ifefromm.it/biografia-4.php |
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CYRANO
E cosa dovrei fare? Cercarmi un protettore? Prendermi un padrone? E come un'edera oscura che avvolge un tronco E se ne fa un tutore leccandone la scorza, Arrampicarmi con astuzia invece di salir con forza? No, grazie. Dedicare, come fanno tutti, Dei versi ai finanzieri? trasformarmi in un buffone Nella vile speranza di vedere, sulle labbra d'un ministro, Infine nascere un sorriso che non sia sinistro? No, grazie. Ingoiare, ogni giorno, un rospo? Avere un ventre consumato dalle marce? una pelle che presto s'insudicia alle ginocchia? Eseguire prodigi di agilità dorsale? No, grazie. Da un lato accarezzar la capra Mentre, dall'altro, si annaffia il cavolo, E donator di sena per desiderio di rabarbaro, Aver sempre un incensiere sotto qualche barba? No, grazie! Passare di girone in girone, Diventare un piccolo grande uomo in una cerchia, E navigare, con per remi dei madrigali, E nelle proprie vele sospiri di vecchie dame? No, grazie! Presso un buon editore di Sercy Far pubblicare i propri versi a pagamento? No, grazie! Andare a farsi nominare papa dai concili Che degli imbecilli tengono nelle osterie? No, grazie! Faticare per farsi un nome Su un sonetto, invece di farne degli altri? No, Grazie! Trovare del talento negli incapaci? Essere terrorizzato da vaghe gazzette, E dirsi senza posa: "Oh, purché io sia Sulle piccole riviste del Mercure François?"... No, grazie! Calcolare, aver paura, impallidire, Preferire fare una visita anziché un poema, Redigere delle suppliche, farsi presentare? No, grazie! no, grazie! no, grazie! Ma... cantare, Sognare, ridere, muoversi, star soli, essere liberi, Avere l'occhio attento, la voce che vibra, Mettersi, quando piaccia, il feltro di traverso, Per un sì, per un no, battersi, − o fare un verso! Lavorare senza curarsi di gloria o di fortuna, Al tale viaggio, al quale si pensa, sulla luna! Non scrivere mai nulla che non nasca da sé, E inoltre, con modestia, dirsi: ragazzo mio, Sii pago dei fiori, dei frutti, finanche delle foglie, Se è nel tuo giardino, in te, che li cogli! Poi, se per caso arriva un po' di trionfo, Non essere obbligati di rendere qualcosa a Cesare, Faccia a faccia con sé stessi tenersi il merito, In breve, disdegnando d'essere l'edera parassita, Anche se non si è quercia o tiglio, Salire non molto in alto, forse, ma da solo. Edmond Rostand Marsiglia 1868 - Parigi 1918 Poeta e drammaturgo francese https://fbcdn-sphotos-b-a.akamaihd.n...24448256_n.jpg foto web |
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Dal film i passi dell'amore
"L'amore è sempre paziente e gentile, non è mai geloso... L'amore non è mai presuntuoso o pieno di se, non è mai scortese o egoista, non si offende e non porta rancore. L'amore non prova soddisfazione per i peccati degli altri ma si delizia della verità. È sempre pronto a scusare, a dare fiducia, a sperare e a resistere a qualsiasi tempesta |
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Nella vita le cose passano sempre, come in un fiume. Anche le più difficili che ti sembra impossibile superare le superi, e in un attimo te le trovi dietro alle sp.lle e devi andare avanti. Ti aspettano cose nuove.
Niccolò Ammaniti http://www.freeimagehosting.net/t/82zrf.jpg |
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“L'ottusità dello spirito va sempre unita all'ottusità del sentimento e alla mancanza di sensibilità.”
ARTHUR SCHOPENHAUER |
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Il più piccolo dolore nel nostro mignolo ci preoccupa e c'infastidisce di più della distruzione di milioni di nostri simili.
William Hazlitt |
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Dicono, non giudicare
e io giudico, perché non ho paura del giudizio; dicono, pensa ai fatti tuoi e io mi interesso dell’altro, perché è parte di me; dicono, l’erba “voglio” cresce solo nel giardino del Re, e io voglio volere, perché questo mi distingue da un animale; dicono chi si accontenta gode e io desidero sempre il meglio, perché chi non desidera è come morto; dicono il posto fisso è importante e io voglio poter cambiare, sempre; dicono, sistemati, fai una famiglia e io voglio bastare a me stesso; dicono informati, segui l’attualità e io ascolto la brezza del vento che non mente mai; dicono è colpa degli altri, e io mi domando, tu dove eri ?; dicono pensa al domani, e io vivo nel presente, perché il domani è figlio suo; dicono, da dove veniamo? e io mi domando, dove siamo adesso?; dicono, l’uomo viene dalla scimmia e io mi sento figlio delle stelle; dicono, è solo un sogno e io prego di non svegliarmi; dicono, siamo tutti diversi e io dico, anche i pezzi di un puzzle lo sono; dicono, sei solo un puntino nell’Universo e io dico, senza quel puntino non sarebbe lo stesso; dicono, ascoltaci e io comincio ad ascoltarmi; dicono, scegli, bianco o nero e io ho scelgo grigio; dicono, non peccare e io dico, è un peccato non peccare; dicono, non fare il male, ti aspetta l’inferno e io dico, sulla strada per il paradiso, incontrerai l’inferno; dicono, va tutto bene e io sono stufo di ascoltare bugie; dicono, è colpa della crisi e io vedo solo tanti uomini in crisi; dicono, devi diventare qualcuno e io rispondo, lo sono già; dicono comportati bene, e io ho deciso di ribellarmi; dicono, è solo un caso e io mi domando, è un caso che sia un caso ?; dicono, pentiti ! e io sono fiero di me, sempre; dicono, vogliamo la pace e io voglio essere in pace; dicono, si vive una volta sola e io muoio ogni notte e nasco ogni mattino; dicono, credi ! e io ho smesso di credere e ho cominciato a cercare; dicono, il tempo è denaro e io ho smesso di essere schiavo sia del tempo che del denaro; dicono, così è la vita e allora questa vita mi sta stretta; dicono, stai con i piedi per terra e io ho cominciato a volare; dicono, è già tutto scritto e io davanti a me ho solo pagine bianche; dicono, comincia a crescere e io sono tornato bambino; dicono, onora la bandiera e io non onoro ciò che non mi rappresenta; …dicono, resta con noi e io me ne sono andato. Luca Carli fonte http://www.visionealchemica.com/dicono/ |
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Si è creato un sistema nel quale i soldi sono una divinità, e grandi e piccoli non sanno divertirsi se non ne hanno.
Banana Yoshimoto |
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I veri eroi sono quelli che ogni giorno si alzano dal letto e affrontano la vita anche se gli hanno rubato i sogni e il futuro. Quelli che alzano la saracinesca di un bar o di un'officina, che vanno in un ufficio, in una fabbrica. Che non lottano per la gloria o per la fama, ma per la sopravvivenza.
Fabio Volo Ci sono alcune disabilità che non permettono una adeguata attività lavorativa ....tra gli eroi metterei anche loro ......(soprattutto) |
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Bisogna avere molta esperienza della vita, molta logica, molta bontà per saper godere delle qualità dell'altro senza infastidirsi a causa dei suoi difetti.
Ivan Gončarov Vivi e lascia convivere. Marcello Marchesi |
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“Il desiderio di salvare l'umanità è quasi sempre una falsa facciata per il desiderio di dominare.”
HENRY LOUIS MENCKEN |
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A volte mi difendo, quando c'è qualcosa che mi disturba cerco di fare in modo di farlo sapere. Insomma io rispetto molto l'opinione di tutti, quando non è offesa, quando non è un insulto, e specialmente quando non è gratuita.
Ligabue immagine reperita dal web http://www.musictory.it/news/wp-cont...no-ligabue.jpg |
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I pregiudizi operano a tuo vantaggio, in apparenza. Ti tengono lontano da persone cose e idee che non conosci e che ti potrebbero dare dei fastidi. In realtà, essi operano contro di te, impedendoti di andare alla scoperta di ciò che non conosci.
Wayne Dyer fuoc/ |
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Il dubbio o la fiducia che hai nel prossimo sono strettamente connessi con i dubbi e la fiducia che hai in te stesso.
Kahlil Gibran |
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Non credo più che si possa migliorare qualcosa nel mondo esterno senza aver prima fatto la nostra parte dentro di noi.
Etty Hillesum 8//8// |
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Interessante
I SETTE PRINCIPI ERMETICI DEL KYBALION La Filosofia Ermetica, proveniente dall'antico Egitto e poi ripresa dai Greci, rappresenta una delle principali fonti di conoscenza esoterica nel nostro Occidente. Il Kybalion è uno dei testi fondamentali dell'Ermetismo ed enuncia sette princìpi che costituiscono le leggi di base su cui si fonda la vita dell'Universo e delle sue creature. I sette princìpi fondamentali sono i seguenti: 1) il mentalismo, 2) la corrispondenza, 3) la vibrazione, 4) la polarità, 5) il ritmo, 6) la causa-effetto, 7) il genere. Vediamo ora che cosa significa tutto questo e come si manifesta nella pratica. 1) Il principio del mentalismo. "Tutto è Mente", afferma il Kybalion. Questo significa che la realtà sostanziale che sta al di là di tutti i fenomeni, quelli che la scienza identifica come materia, energia e vita, è l'attività mentale, a sua volta originata dallo Spirito. Ogni cosa che esiste è una creazione della Mente Universale, ed esiste quindi uno Spirito Universale che crea ogni cosa con la propria Mente. Lo Spirito è per sua natura inconoscibile e indefinibile, ma la sua esistenza si manifesta nell'attività mentale creatrice. Dove esiste materia, energia o vita, sappiamo dunque che tutto questo prima di esistere è stato pensato da una Mente. Questo vale sia per il macrocosmo (l'Universo, i grandi sistemi), che per il microcosmo (i singoli esseri viventi, i piccoli sistemi). Il primo principio ermetico fa intendere quanto sia immenso il potere della mente, vero agente creatore e trasformatore di ogni cosa e ogni situazione. 2) Il principio della corrispondenza. "Come sopra, così anche sotto". Il secondo principio ermetico dice che esiste una precisa analogia tra le leggi che regolano i diversi livelli di esistenza. Si tratta di un principio di fondamentale importanza, perchè ci fa capire come i diversi sistemi, dal più grande al più piccolo, funzionino tutti attraverso le stessi leggi di base. Conoscendo quindi i meccanismi che regolano un sistema conosciuto, possiamo trasporle per analogia ad uno sconosciuto. Questo secondo principio ermetico è una chiave fondamentale per comprendere il funzionamento dei piani di esistenza non materiali e delle scienze occulte in generale, in quanto le correnti energetiche che agiscono sui livelli superiori si comportano nello stesso modo di quelle terrestri conosciute, come ad esempio l'elettricità o il magnetismo. 3) Il principio della vibrazione. "Tutte le cose sono in movimento, tutte le cose vibrano". Questo ormai non è un mistero nemmeno per la nostra scienza, almeno per quanto riguarda la materia. Anche gli oggetti apparentemente solidi sono formati da atomi, i quali sono com'è noto costituiti da particelle in movimento. Il fatto che ci appaiano solidi e compatti dipende dalle nostre limitate capacità di percezione, ma in realtà ogni cosa vibra e possiede una sua frequenza vibratoria, che è inversamente proporzionale alla densità della materia che la compone. Anche il terzo principio ermetico ha una grandissima importanza, in quanto ci permette di comprendere l'interazione tra le diverse frequenze vibratorie attraverso il fenomeno della risonanza. Tutto questo può essere trasposto sui piani di esistenza superiori (eterico, astrale, mentale) grazie al secondo principio ermetico, comprendendo in questo modo le leggi che governano l'interazione tra mente, emozioni, energia e materia. 4) Il principio della polarità. "Tutto è duale, ogni cosa ha la sua coppia di opposti". Il quarto principio ermetico, che richiama il notissimo sistema filosofico taoista basato sull'interazione delle polarità opposte Yin e Yang, spiega tanti paradossi con i quali ognuno di noi si trova continuamente a dover fare i conti. Gli opposti sono complementari, gli estremi si toccano, ogni verità è solo una mezza verità, ogni medaglia ha il suo rovescio, tutto è relativo. Ogni opposto esiste solo perchè esiste anche l'altro, e ognuno ha bisogno dell'altro, contenendolo in sè in potenza. Anche questo principio ermetico ci può far capire molte cose di noi stessi e della vita, soprattutto se lo applichiamo ai piani mentali, emozionali, sociali, relazionali. 5) Il principio del ritmo. "Ogni cosa ha le sue fasi, cresce e decresce, fluisce e rifluisce". Il quinto principio ermetico è strettamente legato al quarto, facendo capire che in tutte le cose c'è un ritmo di alternanza tra due polarità opposte nelle loro molteplici manifestazioni. Ma è legato anche al terzo, in quanto la vibrazione si manifesta come alternanza tra cresta d'onda e cavo d'onda. Tutte le cose crescono e decadono, avanzano e retrocedono, aumentano e diminuiscono. Questa è la vita, nelle galassie come nelle stelle, nell'uomo come nelle piante. Nessuno può pensare di essere sempre sulla cresta dell'onda o di crescere all'infinito, ma la conoscenza di questa legge e del suo manifestarsi in un sistema specifico permette di capire come fare la cosa giusta al momento giusto, in armonia con il fluire e rifluire della vita. In questo è davvero maestra la filosofia taoista con il suo meraviglioso sistema basato sull'alternarsi delle energie prevalenti. 6) Il principio di causa-effetto. "Ogni cosa ha il suo effetto, ogni effetto ha la sua causa, e tutto avviene secondo una legge". La legge di causa-effetto è conosciuta anche dalla nostra scienza, che si limita però ad applicarla soltanto alla materia. La stessa legge vale però su qualsiasi livello di esistenza, facendo intendere che tutto ciò che ci accade in modo apparentemente casuale ha una sua causa antecedente di cui non siamo consapevoli. Il caso è, in realtà, un nome attribuito ad una legge non riconosciuta. A questa legge è legato il concetto di karma, cardine non solo delle religioni orientali ma anche di tutte le filosofie esoteriche di ogni tempo e luogo. Se qualcuno nasce ricco o povero, fortunato o sfortunato, non è per caso ma in conseguenza di una legge di causa-effetto. Questo sesto principio ermetico fa intendere come ognuno di noi è veramente padrone del proprio destino, in quanto il nostro futuro sarà determinato dalle conseguenze delle nostre scelte e non da eventi casuali. Su questo principio, come pure sul quinto e il quarto, si basa anche la dottrina della reincarnazione. 7) Il principio del genere. "Ogni cosa ha il suo genere maschile e femminile, e il genere si manifesta su ogni piano". Il settimo principio ermetico ricorda un po' il quarto, quello della polarità, ma si riferisce al fatto che ogni azione creativa richiede l'interazione del genere maschile con il genere femminile. Sul livello di esistenza fisico la differenziazione tra maschile e femminile si manifesta nella sessualità, ma tale distinzione è presente anche ai livelli superiori ovviamente con modalità ed energie diverse. E' evidente a tutti come per generare un nuovo essere vivente sia necessaria l'unione maschile-femminile tramite l'atto sessuale, ma lo stesso discorso vale anche per qualsiasi altro tipo di creazione, da quella mentale a quella spirituale a quella artistica. Dove c'è creazione c'è sempre l'unione di una componente maschile con una femminile, con le modalità proprie di ogni livello di esistenza. Testo di Gabriele Bertani fonte http://xoomer.virgilio.it/sothis/kybalion.htm http://www.scuola-di-astrologia.it/w...SOLELUNA11.jpg immagine reperita dal web |
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Il significato dei tre colori
della nostra Bandiera Nazionale La bandiera italiana è nata nel 1794, quando due studenti di Bologna, Giovanni Battista De Rolandis e Luigi Zamboni, tentarono una sollevazione contro il potere assolutista che governava la città da quasi 200 anni. I due presero come distintivo la coccarda della rivoluzione parigina,, cambiarono l'azzurro col verde. Il significato allegorico è rimasto comunque lo stesso: un Tricolore come traguardo di un popolo che mirava ad avere Giustizia, Uguaglianza, Fratellanza. Tre obiettivi senza i quali non ci può essere Dignità, Democrazia, Prosperità. Il nostro Tricolore riassume i naturali "Diritti dell'Uomo", le aspirazioni di tutte le genti, la volontà di chi crede nella propria nazione volta al progresso, con leggi adeguate, senza divisioni, stessi doveri e medesimi privilegi. Un paese dove non ci siano discriminazioni, ma ognuno fa' del proprio lavoro una cosciente responsabilità. Dove la morale e l'etica siano guida costante per un'esistenza felice e serena. Questo è scritto nella nostra bandiera, e questo è quanto sognavano quei due studenti che l'hanno ideata e difesa sino a sacrificare la loro vita ventenne al bieco assolutismo despota dei carnefici del potere. La bandiera italiana è il Tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni, viene definita dall'articolo 12 della Costituzione della Repubblica Italiana. fomte web per saperne più dalla fonte http://www.radiomarconi.com/marconi/...gnificato.html italia/ |
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bandiera[ban-diè-ra] s.f.
1 Drappo di stoffa, perlopiù rettangolare, variamente colorato o disegnato, attaccato a un'asta; è simbolo di uno stato, di un'istituzione, di un'associazione ecc. SIN vessillo, stendardo: alzare, ammainare la b. || b. abbrunata, con un nastro nero appeso all'asta in segno di lutto | b. a mezz'asta, in segno di lutto | b. bianca, quella usata per indicare la volontà di tregua o di resa ~fig. rinuncia | b. gialla, segnale internazionale che indica, su una nave, la presenza di malati contagiosi | b. rossa, simbolo dei partiti politici di sinistra; anche, segnale di pericolo | b. ombra, perlopiù panamense o liberiana, usata dalle navi mercantili o dagli yacht per nascondere la propria nazionalità e sfuggire a imposizioni fiscali | b. tricolore, per antonomasia, quella italiana | battere b., navigare esponendo la bandiera dello stato di appartenenza | piantare la b., prendere possesso di un territorio 2 fig. Simbolo; anche, guida spirituale: Gobetti fu la b. dell'antifascismo; principio ispiratore: la b. della libertà || cambiare b., mutare opinione | portare la b., essere al primo posto in qlco. | tenere alta la b. di qlco., fargli onore | servire la b., prestare servizio militare | candidato di b., il candidato che, in una competizione elettorale, viene proposto per prestigio politico e morale | punto della b., nel l. sport., l'unico conseguito da chi viene sconfitto 3 tecn. Nell'uso teatrale e cinematografico, schermo di metallo o altro materiale impiegato per offuscare o interrompere un fascio di luce 4 a, in b., in aeronautica, si dice di corpo che, rispetto al vento, assume la posizione di una bandiera, offrendo minore resistenza aerodinamica; in editoria, di testo non giustificato a un margine • In funzione di agg. inv.: rosso, verde b., della tonalità che tali colori hanno nella bandiera italiana • dim. bandierina | accr. bandierona, bandierone m. | pegg. bandieraccia • sec. XIII fonte http://dizionari.corriere.it/diziona...bandiera.shtml canzone adatta http://www.youtube.com/watch?v=ESV3PT6Ay0Q |
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La prima bandiera a raggiungere una certa popolarità fu un'immagine multicolore con una colomba bianca al centro disegnata da Pablo Picasso, in seguito adottata in via ufficiosa anche dall'ONU.
Fra le "bandiere della pace" il drappo con i colori dell'arcobaleno è sicuramente la più nota a livello internazionale, essendo tra i simboli più utilizzati in tutto il mondo da vari movimenti pacifisti. Nata in Italia, è stata usata per la prima volta durante la prima edizione della marcia per la Pace Perugia-Assisi nel 1961 da Aldo Capitini, fondatore del Movimento Nonviolento. Quest'immagine fu ispirata da simboli simili utilizzati in manifestazioni negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, dove ebbe come "sponsor", tra gli altri, il filosofo Bertrand Russell. La bandiera originale è stata conservata fino ad oggi a Collevalenza, Todi, dal dott. Lanfranco Mencaroni, amico personale e collaboratore del Capitini. Da allora, la bandiera della Pace è custodita a Palazzo dei Priori, Perugia.[2] La varietà più diffusa ha sette colori: viola, blu, azzurro, verde, giallo, arancione e rosso, e riporta al centro la scritta bianca "PACE" (in italiano spesso anche all'estero). In alcune variazioni la striscia viola è al di sotto di quella azzurra, e talvolta viene aggiunta una striscia bianca in cima, come nella bandiera originale degli anni sessanta. Una bandiera simile, chiamata bandiera arcobaleno, fu adottata negli anni settanta dal movimento di liberazione omosessuale; la differenza sta nella mancata presenza della scritta "PACE" e nella diversità dei colori, sia come disposizione che come numero. La somiglianza si spiega col fatto che entrambe le bandiere derivano dall'arcobaleno, il quale è considerato simbolo di pace e armonia; questo simbolo appare nella Bibbia nel racconto del mito del Diluvio universale e, per la bandiera arcobaleno, è stato mutuato dalla filosofia spiritualista New age. fonte Wikipedia http://2.bp.blogspot.com/-HngPkYC5fH...inbow-flag.jpg immagine web |
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Credo che la guerra sia una cosa che rappresenta la più grande vergogna dell'umanità. E penso che il cervello umano debba svilupparsi al punto da rifiutare questo strumento sempre e comunque in quanto strumento disumano.
(Gino Strada) In questi giorni di decisioni e strategie,bisognerebbe pensare bene e sviluppare al meglio il nostro pensare...... |
Riferimento: il mio blocchetto" diario di riflessione personale " alessia V.66"
"La disobbedienza civile diviene un dovere sacro quando lo Stato diviene dispotico o, il che è la stessa cosa, corrotto. E un cittadino che scende a patti con un simile Stato è partecipe della sua corruzione e del suo dispotismo?"
(Ghandi) senza commenti ........ |
Riferimento: il mio blocchetto" diario di riflessione personale " alessia V.66"
"La libertà significa responsabilità: ecco perché molti la temono"
(George Bernard Shaw) già............. |
Riferimento: il mio blocchetto" diario di riflessione personale " alessia V.66"
"Se l'altro ride di te, puoi averne pietà; ma se sei tu a ridere di lui, non ti potrai mai perdonare. Se l'altro ti offende, puoi dimenticarne l'ingiuria, ma se tu lo offendi te ne ricorderai sempre. In verità l'altro è il tuo io più sensibile, vestito di un altro corpo"
(Kahlil Gibran) se stessi sempre....migliorarsi pure |
Riferimento: il mio blocchetto" diario di riflessione personale " alessia V.66"
"Potrete ingannare tutti per un po', potrete ingannare qualcuno per sempre, ma non potrete ingannare tutti per sempre"
(Abraham Lincoln) Nel tempo dell'inganno universale dire la verità è un atto rivoluzionario. George Orwell 13/13/13/ http://separarsixamarsi.files.wordpr...ola-rossa.jpeg immagine dal web |
Riferimento: il mio blocchetto" diario di riflessione personale " alessia V.66"
Il migliore amico è colui che tira fuori il meglio di me.
Henry Ford abbraccio/ |
Riferimento: il mio blocchetto" diario di riflessione personale " alessia V.66"
La realtà dell’altro non è in ciò che ti rivela, ma in quel che non può rivelarti. Perciò, se vuoi capirlo, non ascoltare le parole che dice, ma quelle che non dice.
Kahlil Gibran http://ilquotidianoinclasse.corriere...c21d720c91.jpg immagine dal web Verissimo ho fatto corsi di comunicazione ... spesso servono... purtroppo non servono davanti ad un monitor infatti il filo sottile del silenzio lo si interpreta e quindi attenzione alle mal interpretazioni, un silenzio lo si legge sugli occhi e sugli abbracci sui movimenti ed anche li male si interpreta..... Semplice considerazione basata su esperienze lavorative.....e su me stessa .... |
Riferimento: il mio blocchetto" diario di riflessione personale " alessia V.66"
ahahahah troppo carina 13/13/13/
potrebbe servire ...... Lo scongiuro contro il malocchio nella tradizione siciliana Ogni popolo ha avuto da sempre un rapporto particolare con l’occulto, visto come un insieme di forze che sfuggono alla comprensione razionale dell’uomo e che sono in grado di interferire nel bene Oh N. N. (il nome del paziente) malarusu, chi aviti, chi malisti? Fu l’occhiu chi sducchiò. Fu la vucca chi parrò. Tri cunzati e dui guastati. Padri, Figghiu e Spiritu Santu! Si cosa cci ha, A mari si nni va In nomu di la Santa Trinità! La versione italiana dello scongiuro è la seguente: Oh, N. N. (il nome del paziente) triste! Che cosa ti capitò, che male avesti? Fu l’occhio quello che guardò maleficando, Fu la bocca che parlò. Tre acconciate, due guastate: Padre, Figliuolo e Spirito Santo! Se cosa (alcun maleficio) ci ha Che se ne vada (a sprofondarsi) nel mare In nome della SS. Trinità. Formula popolare siciliana contro il malocchio Malocchio, ossia guardare con cattivo occhio è ciò che nella tradizione popolare siciliana si crede possa avere influenze sulla vita di una persona. Per questo la tradizione ha elaborato diverse formule contro il malocchio. l malocchio nella tradizione popolare siciliana assume un carattere particolare, in quanto è visto come la conseguenza di un’occhiata intrisa di forze negative che qualcuno lancia a discapito del mal capitato. Per questo la tradizione ha elaborato e trasmesso diverse formule che hanno l’obiettivo di allontanare ciò che si crede possa influenzare la vita quotidiana, apportando ostacoli e difficoltà di ogni tipo. Quella che segue è una di queste formule, che colpisce per la icasticità delle immagini che propone. Tri uocchi fuoru chi t’arucchiaru, quattru fuoru chi ti sarvaru. Fora malocchiu, dintra bonocchiu, fora lu picchiu, dintra lu stinnicchiu: nesci malocchiu di la casa mia, vattinni a li profunni di lu mari e ‘nta la me casa cchiù nun ci ternari. fonte http://guide.supereva.it/antropologi...o-il-malocchio mara,mara,provare non ha mai fatto male a nessuno proveremo anche questa......13/13/fum/ |
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