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ROMA - Il libro mai letto. Il maglione della taglia sbagliata. L’ennesima penna. Altro che regali sgraditi. Il dono che lo scorso anno, sotto l’albero, non è stato apprezzato, ora è caro a chi lo ha ricevuto, come perfetto strumento anti-crisi. Un italiano su tre, infatti, regalerà ad altri ciò che ha ricevuto e non ha gradito. Non un vezzo, ma una necessità: il riciclo dei regali, già praticato negli anni passati, con il perdurare della crisi economica registra un aumento del 3 per cento, coinvolgendo il 36 per cento degli italiani. A rivelarlo è un sondaggio Coldiretti/Swg. Nell’82 per cento dei casi si tratta di giovani, con poche risorse. Ma non solo. Il 51 per cento degli italiani dice di non aver mai riciclato nulla e che non lo farà mai. Attenzione, “dice”. Chi ricicla, spesso, non confessa.
Vari sono, d’altronde, i modi per farlo e perlopiù facili da nascondere. La parte più consistente va a parenti e amici. Il 18 per cento è rivenduto on line, magari per guadagnare qualcosa per i nuovi regali. Stessa percentuale per i doni dati in beneficenza. Il Natale però si rivela poco generoso pure per le cause umanitarie. A essere privilegiate sono piccole iniziative con oggetti solidali da regalare a terzi. Sì dunque a mercatini, calendari, gadget, biglietti e simili. Riducono il contributo le aziende: secondo Medici senza Frontiere, la spesa è calata del 7 per cento. Più bassi gli acquisti on line di privati che, per Emergency, sono scesi addirittura del 30 per cento.
Insomma, per i regali le famiglie italiane spenderanno 236,6 euro, circa il 9 per cento in meno dello scorso anno. Se non tutti riciclano, infatti, molti – 62 per cento – riducono il budget. La crisi muta pure i desideri. Il 53 per cento sotto l’albero vorrebbe trovare un regalo utile. Il 23, qualcosa di pratico che non abbia pensato di comprare. L’11 per cento ancora non lo sa. Solo il 14 vorrebbe qualcosa di sfizioso che da solo non acquisterebbe mai. Un portafoglio è sempre gradito. Magari pieno.